Primo episodio
La notte tra il 23 ed il 24 aprile scorso Marco Ahmetovic, rom ventiduenne, investì ed uccise, ubriaco alla guida del furgone materno, tre ragazzi ed una ragazza fra i 16 ed i 18 anni mandandone all’ospedale, ove è tutt’ora ricoverato, un quinto.
Secondo episodio
Due giorni fa un trentatreenne italiano, a dimostrazione che l’irresponsabilità non conosce frontiere, ha travolto con il suo fuoristrada - nelle vicinanze di San Casciano (FI) – una Ford KA a bordo della quale vi erano tre anziane signore uccidendone una e ferendo gravemente le altre due; per estrarre i corpi dall’auto è stato necessario l’intervento dei Vigili del fuoco con fiamma ossidrica.
In entrambi i casi, ed in altri analoghi purtroppo di questi ultimissimi giorni, il vero problema però è il dopo sentenza che, se gestito all’italiana, finirà come al solito a tarallucci e vino.
Se si vuole effettivamente prevenire occorrono:
A) forti investimenti per il controllo del territorio (non le multe in automatico per far fare cassa alle amministrazioni locali ma impiego di personale provvisto di mezzi efficienti e che abbia a disposizione il carburante per pattugliare);
B) dedicare nel contempo maggiore attenzione all' educazione stradale nelle scuole per la formazione degli automobilisti di domani;
C) prevedere, una volta scontata la pena, un adeguato periodo di servizio sociale in un centro per recupero di paraplegici in modo che chi è stato condannato per aver causato un incidente con conseguenze gravi, abbia ben chiaro il danno che ha provocato.
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