I prezzi delle case salgono, ma frenano le vendite. Con una quotazione media arrivata a 1.518 euro al metro quadrato sul mercato immobiliare, le quotazioni del mattone in Italia continuano a salire, seppure a un ritmo più contenuto rispetto al passato. Ma di case se ne vendono sempre meno. Forse proprio perchè, tra prezzi alle stelle e mutui sempre più cari, l'acquisto dell'immobile sta sempre più diventando una chimera per tanti.
A soffrirne di più sono sicuramente i giovani, che infatti fanno una grande fatica a conquistare l'autonomia economica, tra costo della vita sempre più alto e mercato del lavoro sempre più fondato su stipendi bassi e precariato.
- Citazione :
- I Giovani chiedono garanzie contro la precarietà del lavoro, agevolazioni per vivere per conto proprio, un consultorio che dia una corretta informazione sanitaria. Gli under 32, protagonisti di My Day, giornata dedicata alle politiche giovanili del Titano, si raccontano nello spazio dell'evento, dedicato al Forum dei Giovani.
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I prezzi delle case, seppur in frenata rispetto al passato, hanno mantenuto infatti un ritmo molto sostenuto e ben al di sopra dell'inflazione, se soltanto nel primo semestre dell'anno l'aumento si è attestato al 2,8% rispetto al semestre precedente e al 6,6% rispetto ai primi sei mesi del 2006. Un rallentamento però rispetto al secondo semestre scorso, quando si era registrato un +3,7% semestrale e un +8,8% annuo. Ma nell'arco di tre anni, la corsa del mattone ha messo a segno una crescita a due cifre. A dirlo sono gli ultimi dati dell'Osservatorio del mercato immobiliare, pubblicati dall'Agenzia del territorio.
A spiegare la frenata del mercato segnalata nel primo semestre dell'anno è il confronto con la decisa crescita del periodo precedente. In particolare, ha infatti rilevato l'Osservatorio, il rallentamento delle quotazioni residenziali è "più sensibile" per i capoluoghi che pure hanno registrato un incremento pari al 6,9% su base annua (contro un +10,5% nel secondo semestre 2006), mentre nei comuni non capoluogo sono aumentate del 6,4% su base annua (+8,1% nel secondo semestre 2006).
Ma di case se ne vendono poche. Contrario all'andamento dei prezzi è infatti il trend relativo alle compravendite, risultato negativo in tutti i settori, compreso quello delle abitazioni. Nel primo semestre dell'anno, sempre sulla base dei dati dell'Omi, il settore residenziale con 412.774 transazioni ha infatti registrato un calo del 3,4% rispetto al primo semestre del 2006 (il decremento comunque più contenuto rispetto agli altri settori, come quello terziario, commerciale e produttivo); il volume complessivo delle compravendite è stato invece di 884.442 transazioni con una diminuzione pari al -3,9%, su base annua.
Questi dati, ha sottolineato Guerrieri, "fotografano una inversione di ciclo già preannunciata, che si riflette innanzitutto sulle compravendite e poi sui prezzi, per i quali si assiste ad un lieve rallentamento del tasso di crescita, che comunque resta positivo".
Nel dettaglio, le compravendite sono risultate in "sensibile calo" nei capoluoghi, con un decremento indistinto per area geografica intorno al -7% su base annua. Tale tendenza negativa è ancora più accentuata nelle principali grandi città (per le quali si è registrata una variazione media pari al -9,7%), con un calo delle transazioni che va dal -14,2% di Napoli, al -13,5% di Milano e al -10,1% di Roma. Unica città con segno positivo, Torino (+0,5%).
Per la seconda parte dell'anno, è comunque atteso, secondo la previsione formulata dallo stesso Osservatorio, un recupero del volume delle transazioni, che nel 2007 dovrebbe quindi arginare il calo ad un -1,2% nel settore residenziale sul 2006. Ecco una tabella che riassume l'andamento delle compravendite nelle maggiori otto città italiane registrato nel primo semestre dell'anno, rispetto al primo semestre del 2006.
CITTA' VAR.% COMPRAVENDITE I SEMESTRE 2007-I SEMESTRE 2006
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ROMA -10,1
MILANO -13,5
TORINO +0,5
NAPOLI -14,2
GENOVA -11,9
PALERMO -13,7
BOLOGNA -9,7
FIRENZE -3,1
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TOTALE -9,7
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